Forcole alla valesana





 DEFINIZIONE:  Le forcole sono lo scalmo sul quale i remi fanno perno e che permettono il movimento delle barche veneziane.
    A differenza dalle scalmiere utilizzate negli altri sistemi di voga, nella voga alla veneta si è sempre usato uno scalmo libero che, sia per esigenze territoriali (canali, barene, secche) e sia per lavoro permettono al remo di "lavorare" agevolmente, passando da un punto d’appoggio ad un altro in modo da ottimizzare la spinta, permettendo ogni tipo di manovra e soprattutto consente di procedere dritto pur vogando anche su di un unico fianco.
    La voga alla valesana segue la tradizione veneta ma evolvendosi in maniera autonoma per l'uso di due remi invece di uno: il punto d’appoggio dei remi, ossia il morso, è posto nello spazio del luogo più consono alla voga, prescindendo dalla forma dello scafo, dove per migliorare la resa della spinta si approfitta della plasticità della forcola per portare inizialmente più all’esterno il morso aumentando il braccio di leva, mentre l’evoluzione della tecnica di voga di oggi richiede che i pesi siano spostati più a prua, e quindi la forcole da regata sono tutte protese in avanti.


STORIA:   Due Campioni di Valesana , Maurizio ROSSI "Sustin" e Maurizio QUINTAVALLE "Il Prof.", sono i primi testimoni di questa ultima evoluzione, iniziata nel 2008 con la nascita di Valesana.it (oggi www.valesana.blogspot.it)  che vede oggi le forcole al di la del trasto di poppa: inizialmente Sustin usava le forcole forgiate da Mario Vio (Foto 1) che tra i primi iniziava il concetto del peso verso prua, passando nel 2012 alle forcole verso l'esterno (Foto 2), per tornare poi, estreminazzondole, alle forcole verso prua (foto 3 e 4). Quintavalle usa varie forcole, fatte da lui stesso, che in base alla barca utilizzata cambiano in altezza o in avanti.











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